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Categoria: Racconti

  • Il segreto del maestro di musica

    Il segreto del maestro di musica

    Non so come faccia, l’importante è che lo faccia!

    (Napo Orso Capo)

    Il principio di Napo Orso Capo

    E’ un cartone animato di quando ero piccolo io… molti anni fa’. Sono tre orsi che inseguiti dal Ranger dello Zoo (perchè ne combinavano di tutti i colori) scappavano su una moto immaginaria che nasceva quando si mettevano in fila:

    Il piccolo davanti, il capo dietro e quello grosso in mezzo, che azionava col piede un pedale immaginario, insomma metteva in moto (come la vespa).

    E quindi il Capo, Napo Orso Capo appunto diceva ogni volta a noi bambini, riferendosi all’orso che stava in mezzo: “Non so come faccia, l’importante è che lo faccia!”

    Applicato alla musica

    Per dire che alle volte non importa quale che sia il trucco, il mezzo, o semplicemente il mistero, ma ciò che importa è che riusciamo a salvare le penne….

    Tradotto in musica (ma anche nella vita), significa anche fare affidamento su quella serie di meccanismi interni che sviluppiamo col tempo, man mano che prendiamo confidenza con le note, gli accordi, gli arrangiamenti in genere delle canzoni che studiamo.

    Esiste una connessione tra memoria visiva, memoria uditiva e meccanica delle nostre mani che diventa un automatismo, e costituisce una BANCA DATI, nel nostro cervello.

    Così che poi ci troviamo quasi naturalmente a suonare d’impulso, senza sapere e aver pensato a tonalità, accordi, note e quant’altro.

    Ecco, occorre far leva su questo, e sviluppare questa connessione interna.

    Uno stimolo per la creatività, una risorsa per suonare ogni cosa

    Aiuta la creatività, ed è la base del mestiere di chi accompagna qualunque cosa, e riesce a suonare un po’ di tutto, anche senza aver mai suonato quel brano prima d’ora.

    Sicuramente un po’ di predisposizione ci vuole, ma sviluppare questa cosa un po’ magica, è una piccola conquista ogni giorno.

    Poi intendiamoci: Occorre studiare. Devi metterti lì ad imparare quel passaggio, ad assimilare bene il perchè e il percome e appunto incasellare nella tua testa la correlazione tra quel che vedi con le dita sui tasti, tra quel che senti con le orecchie, e il gesto meccanico della dita sui tasti.

    Ma quando questa relazione diventa tua, entra per sempre, e la riuserai automaticamente tutte le volte. Ogni passaggio, ogni soluzione nuova, diventano patrimonio che potrai spendere per creare cose nuove, e ri-creare cose sentite, come appunto poter replicare qualcosa di nuovo appena sentito, senza conoscere nulla dei suoi accordi, tonalità, ecc….

    La tua banca dati musicale

    E’ molto di più che suonare ad orecchio, è suonare ad orecchio, occhio, mani, testa…. è usare quella BANCA DATI di cui ho parlato fin qui.

    Quindi quello che dovresti fare non è soltanto studiare in modo scolastico e ripetere dallo spartito (quando lo hai) , o dal tutorial o da chi ti insegna un brano, premendo i tasti o memorizzando gli accordi, senza capire perchè e per come.

    Ma nemmeno scervellarti in calcoli improbabili.

    Il metodo

    E’ semplice:

    • impara ad associare pezzi di brani, passaggi, introduzioni, cambi di tonalità, il classico giro (anche non solo di DO…. eh…), e associa ad una idea, al suono complessivo, alla sensazione che ti da.
    • Quando incontrerai la stessa situazione, cioè gli stessi rapporti fra note, ecco che automaticamente troverai sotto le tue dita, senza accorgerti, tutto ciò che ti serve per suonare un brano.

    Quindi da oggi, impara a memorizzare in modo diverso: non il singolo accordo, ma il percorso degli accordi, ciò che succede, quelle notine intermedie di passaggio, quelle tensioni (settima, diminuita, quarta…) che diventeranno suoni e non numeri.

    Cercherai quello sckrok… che senza pensarci è l’accordo che va bene, e poi potrai anche dargli il nome, e fare il calcolo di cos’era (una settima, era maggiore, era minore….., era una quarta., ma c’era un bemolle, boh…. ?)

    Conclusione

    Beh, ora che ti ho svelato il mio segreto…. ti dirò che se ti impegni anche tu potresti fare qualche magia.

    E per tutto il resto, ci sono i miei tutorial, ed anche e soprattutto i miei servizi, per aiutarti a realizzare la tua musica. Non dimenticare di dare un’occhio al resto del sito per tutto ciò.

    Ciao!

  • Mattoni per musicisti: un business…. (amarcord)

    Mattoni per musicisti: un business…. (amarcord)

    Voi vi domanderete che attinenza c’è tra mattoni e musicisti e il business? Leggete con calma e capirete. Il fatto è realmente accaduto, la conclusione è una fantasiosa supposizione… o no? non lo sapremo mai!

    Vi racconto una storia:

    Retroscena di un matrimonio:

    i mattoni i musicisti e il contadino

    “In quel tempo… un assolato sabato di primavera, un duo musicale errante (io alle tastiere e il mio fido socio musicale alla chitarra) si appropinquava nella provincia del padovano (Cittadella), per allietare delle nozze di una local coppia vattelapesca.

    Or bene ora un dettaglio tecnico per capir il dramma che si andava consumando:

    Avevo una fatar pesata 88 tasti (pianoforte), una e35 arranger della roland (tastiera) e una pedaliera cromatica pk5 roland che comandava un sacco di cose oltre a suonare.

    Questa pedaliera è una bestia col bordo alto… e lunga per via dei pedali (tipo ORGANO, ci suonavo i bassi e inviavo comandi midi, effetti e colpi di batteria! )

    Il setup prevedeva che il supporto del pianoforte e tastiera sopraelevata poggiasse sul solito cavalletto doppia a x.
    Siccome questa X era troppo stretta per far passare la pedaliera cromatica Roland PK5 dal bordo alto e ingombrante e un paio di pedali sustain, avevo costruito due assi gommati e alati per poter alzare questo castello a mo’ di lati di una casetta.

    Insomma serviva alzare questo ponte per infilarci la pedaliera sotto..

    Purtroppo giorni prima avevamo appena riverniciato questi supporti in legno gommato… che rimasero dimenticati a casa ahimè (ad asciugare in terrazza!).

    Qui viene il bello. Eravamo oramai distanti mille miglia dalla terraferma veneziana di nostra provenienza, perciò cominciammo a girare disperati per la ridente cittadina – anzi “Cittadella” – padovana, in cerca di una soluzione d’emergenza per rimpiazzare i nostri supporti (e fortuna che eravamo giunti lì con congruo anticipo!).

    Mattoni per musicisti, storia amarcord
    Mattoni per musicisti, soluzione bizzarra ad un imprevisto tecnico musicale….

    Capitiamo di fronte ad una casa con un campo e un contadino. Accanto la casa vedo un cumulo di mattoni, anzi pietre: li guardo, erano dell’altezza giusta, i 13 cm che mi servivano per alzare tutto l’impalcato!

    Andiamo quindi in mezzo al campo, alle 3 del pomeriggio col sole a candela, vestiti a festa, a conferir col villico.

    Con malcelato imbarazzo spieghiamo a costui l’accaduto, e il nostro rammarico per i poveri sposi che ci attendevano lì vicino per far festa, e chiediamo se potevamo comprare o magari noleggiare 6 pietre.
    Gliele avremmo riportate di certo, poco dopo mezzanotte, sul cancello di casa.

    Il villico contadino, ben gentile, incredulo e un po’ stupito, acconsente di buon grado: ci concede le pietre che ci servono in comodato gratuito, di certo pensando alla felicità dei giovani nubendi, suoi concittadini !

    Al chè, tornati al ristorante entrammo trionfanti con le pietre (che divennero le famose pietre dello scandalo!) non prima però di esser passati dal cartolaio, per comprar della carta colorata. Dovevamo ben mascherare l’accrocchio edile! Pittoresco certo, ma si sa, gli artisti…

    Il problema fu risolto, e la serata fu un successo, gli sposi ballarono, festeggiarono e non si accorsero di nulla.

    I musici, stanchi ma felici alla fine smontarono tutto, e…. passammo – come in parola – dalla casa del contadino nelle ore ormai notturne.

    Lasciammo le pietre facendole scivolare lentamente, attraverso la ringhiera, e lasciammo lì un semplice biglietto, scritto su un foglio colorato…

    “grazie, i musicisti”.

    — or bene noi siamo convinti che dal giorno seguente, il villico abbia appeso questo cartello sulla sua casa:

    “SI NOLEGGIANO MATTONI E PIETRE PER MUSICISTI”.

    se passate di là… secondo me c’è ancora…

    l’accadimento ha una data che non ricordo, ma fu verso i primissimi anni 90.”